Tratto da;Surfplay-Il migliore è quello che si diverte di più; di Farncesco A. Fiorentino e Tommaso Lavizzari- Vololibero Edizioni

Per gentile concessione di Vololibero Edizioni

Nel 1978 all’età di 14 anni ho visto ( per la prima volta)  Un mercoledì da leoni di John Milius e mi è venuta voglia di fare surf e di possedere un surfboard Bear o per lo meno una t-shirt. 10 anni dopo ho iniziato a surfare guardando la videocassetta del film a rallenty migliaia di volte sopratutto nelle scene iniziali dove il take off è quasi didattico.

Più mi introducevo nel meraviglioso mondo del surf, più riuscivo a interpetare quella sorta di grimorium che è opera di John Milius e di conseguenza sempre più venivo introdotto…il cane che si mangia la coda e tutto il resto che ne consegue.

Francesco a. Fiorentino

…Big wednesday è un film girato nel rispetto dei canoni del cinema hollywodiano dell’epoca da un autore affermato e navigato ( come sceneggiatore) ma che ha in se la vera anima del surfer ed è quindi un film holliwoodiano a tutti gli effetti anche se solo in apparenza.In apparenza, appunto. Il cast è composto da registi e surfisti leggendari del calibro di: Bud Browne; Jackie Dunn, Ian Cairns; Johnny Fain ( si quello spontonato da Miki Dora nello spot di Malibù!); George Greenough; Bill Hamilton; Gerry Lopez; Dan Merkel; Greg MacGillivray; Jonathan Paskowitz; Bruce Raymond; Jay Riddle; Peter Towned e Spyder Wills.

Il soggetto è scritto a quattro mani con l’amico Danny Aaberg ed è rivolto ad il pubblico dei surfer.

Infatti, se superficialmente puo sembrare una sorta di American Graffiti inerente al surfing, in realtà rappresenta molto di più e la sua interpretazione è di gran lunga piu complessa del cugino blockbuster.

Una pellicola esoterica perchè al non surfer sembra solo un film molto bello che fa innamorare  del surfing; puo apparire anche un po lento, ma in realtà per chi ne torva o vuole trovarne la chiave, il fim è fortemente divulgativo anche se una corretta lettura è accessibile solo ai surfer.

Infatti interpreti e protagonisti sono tutti surfer legati alla surf-cultcha e quindi oltre ai sopra citati leggendari surfer, lo sono anche i protagonisti: Jean Michael Vincent, William Katt e Gary Busey che fu costretto ad imparare a surfare prima dell'inizio della rprese del film.

Inoltre, chiunque una parte nel film ha un legame reale con almeno uno degli altri componenti del medesimo (per esempio la signora che interpreta la mamma di Jack Barlow/William Katt è davvero sua mamma) e con la surf-culture;autodistruttivo Matt Johnson, interpretato da Jean Michael Vincent, è la trasfigurazione  cinematografica di Lance Carson ( Sebbene la scritta LONG LIVE KING MATT sul muro di Dark Point  ,che sarebbe Malibù, si riferisca a Miki Dora) come lascerà intuire poi in Apocalypse now lo stesso Milius- che ne è sceneggiatore con Aaberg- attraverso la comparsa del surfer Lance Johnson  che entra in acqua con il colonnello Kilgore usando un surfboard Rennie Yater. In questo caso probabilmente cita anche Jock Sutherland, Pat Farley e Brant Page. William Katt che interpreta il responsabile Jack Barlow, è identificabile da subito con Kemp Aaberg e Gary Busey, che nel film è il bislacco Leroy “Masochist” Smith interpreta un comune amico di Kemp e di Lance.

Lo stesso brand Bear cità cripticamente almeno tre leggendari shaper : Hap Jacob; Dale Velzy; The Greek( Bob Bola). In questo film tutto il quadro di una epoca  è accennato ma mai dichiarato : le camice a scacchi sono le Pendleton, le t-shirt sono Hang ten, la birra e la Schlitz.

Non è chiaro nemmeno chi sia la voce narrante ed è difficile capire che è del marginalissimo personaggio senza nome del film interpretato da Robert Englund ( si Freddie Kruger è un surfer!). Per la voce fuori campo John Milius dichiara di essersi ispirato agli scrittori Herman Mellville e John Stainbeck quasi fosse una voce extradigretica ma partecipante allo sviluppo drammatico della storia. Biosgnerà vedere il film un paio di volte per capire che recuperà il surfboard di Matt a fine film è la stessa persona che da piccolo prestò a un più giovane Matt in hangover la tavola ad inizio film;unica cosa non accennata è che Gerry Lopez e Gerry Lopez e surfa una Lightining bolt…ma forse è una concessione fatta per sviare dal resto che viene occultato in attesa di essere svelato.

Qullo che nel film sembra consumarsi come un banale passaggio generazionale è in realtà la rappresentazione  della rivoluzione  culturale che avvenne nel mondo attraverso il surfingcon tutte le sue fondamentali contarddizioni che ne causanouna impossibilità di definizione: tutto è accennati e mai dichiarato. Si racconta in modo più palese anche un’ altra rivoluzione culturale che è quella che vede; avvento dello shorboard.